#Tendenze
Il Robot Scribit: Trasforma il tuo muro in un muro delle meraviglie
Un progetto con tecnologia Briki
Scribit, plotter verticale portatile, introduce un nuovo modo di disegnare, scrivere e condividere contenuti dal mondo digitale al mondo fisico, permettendo di trasformare un semplice muro in una tela. Questo progetto è stato presentato da Carlo Ratti, architetto ed ingegnere nonché direttore di gruppo di ricerca presso il MIT di Boston, il cui lavoro consiste nell’esplorare il rapporto con le nuove tecnologie. Scribit è frutto di una ricerca avviata diversi anni fa da CRA (Carlo Ratti Associati) sulle macchine per la scrittura – che comprende, tra le altre, la scritta sulla facciata del Future Food District all’Expo 2015 (entrata nel Guinness dei primati come la stampa da plotter più grande del mondo) e la più recente UFO-Urban Flying Opera (progetto promosso dalla Compagnia di San Paolo che impiega una flotta di droni per riprodurre un’immagine sviluppata in maniera collettiva via web). Per realizzare il robot, nel 2017 Ratti mette insieme un vero e proprio team, con elementi provenienti da esperienze negli stati Uniti, ma laureati al Politecnico di Torino, tra cui: Andrea Bulgarelli, specializzato nella costruzione del prototipo, e Andrea Baldereschi, che si occupa del marketing.
Scribit è uno dei progetti più interessanti a cui Meteca ha preso parte: si tratta dell’inserimento del modulo Briki MBC-WB, e della parallela progettazione di una apposita scheda madre elettronica a forma di mezzaluna, all’interno di Scribit, un robot d’origine torinese il cui obiettivo è scrivere sui muri senza lasciare segni, trasformando una parete in una galleria d’arte.
Il robot verticale Scribit è la testimonianza diretta di quanto sia potente e flessibile l’utilizzo dell’MBC-WB. All’interno del robot è presente un modulo Briki MBC-WB, responsabile dell’intera gestione: dall’interfacciamento con il Wi-Fi al controllo del movimento (comprese le funzionalità di disegno e di cancellazione), passando per l’acquisizione dei dati dai vari sensori. Oltre a produrre e fornire l’MBC, Meteca ha progettato e produce anche la scheda madre elettronica del robot, e offre un supporto tecnico dedicato alla ricerca e sviluppo di Scribit.
Il modulo MBC-WB gioca un ruolo centrale nel funzionamento del robot. In particolare, la sua peculiare architettura hardware dual-core permette allo Scribit di gestire in totale parallelismo l’attività di interfacciamento con il cloud (sul quale i disegni da raffigurare sono fisicamente residenti) e l’attività di disegno vero e proprio. Grazie alla presenza di due microcontrollori appositamente selezionati per le proprie caratteristiche, l’MBC-WB è infatti in grado di parallelizzare attività di controllo (anche robusto) con attività di scambio dati con le infrastrutture cloud, piuttosto che eseguire complessi calcoli o acquisire segnali da svariati sensori per poi elaborarli.
Scribit è sorretto e si muove lungo l’area di stampa grazie a due sottilissimi cavi. Usando uno speciale inchiostro termosensibile, il robot è in grado di scrivere, cancellare e riscrivere all’infinito testi e grafiche sia su muri che su vetrate. Si connette, inoltre, ad un’applicazione mobile dalla quale è possibile scegliere la tipologia di contenuto che si vuole rappresentare e in quale area del muro. Naturalmente, Scribit è sempre connesso ad Internet: ciò gli permette di scaricare qualsiasi graphic design, riproducibile in poco tempo.
Scribit era stato pensato, in origine, come un prodotto per tutte quelle imprese desiderose di cambiare frequentemente il tema delle loro pareti, evitando di riverniciare. Ben presto, però, i ricercatori si sono accorti delle immense potenzialità offerte dall’oggetto. Ciò che rende speciale questo progetto, infatti, è l’armonia che arte e tecnologia riescono a creare fondendosi, trasformando delle comuni mura domestiche in vere e proprie gallerie d’arte. Per divulgare l’esistenza del progetto e raccogliere i fondi necessari al suo sviluppo, il progetto è stato presentato su due differenti piattaforme di crowdfunding. Il successo raccolto tra KickStarter e Indiegogo è stato rimarchevole: sono stati raccolti quasi 2 milioni e mezzo di dollari.
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