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#Tendenze

INNOVAZIONE PUBBLICO-PRIVATA PER LA SOSTENIBILITÀ DEGLI IMBALLAGGI ALIMENTARI

INNOVAZIONE PUBBLICO-PRIVATA PER LA SOSTENIBILITÀ DEGLI IMBALLAGGI ALIMENTARI

IMBALLAGGI ALIMENTARI: RIDURRE, RIUTILIZZARE, RICICLARE

Il futuro dell'industria degli imballaggi alimentari, riunitasi a Lisbona lo scorso settembre in occasione del Sustainable Packaging Summit, conduce verso l'economia circolare. La pressione politica e normativa dell'Unione Europea e la crescente consapevolezza ambientale dei consumatori la stanno portando a seguire il percorso segnato dalle tre parole che hanno definito il movimento ambientalista degli anni '80 e '90: ridurre, riutilizzare, riciclare. Un percorso che nel XXI secolo si traduce nell'accelerazione della transizione verso un packaging alimentare più sostenibile e nello sviluppo e nell'implementazione di nuove strategie di ricerca e innovazione.

È questo il percorso seguito dalla Smart Specialisation Platform, promossa dalla Commissione Europea e dal Packaging Cluster, a cui partecipano 22 cluster di 11 Paesi. Gli obiettivi principali di questa piattaforma sono il rafforzamento della competitività delle imprese attraverso il miglioramento dell'efficienza dei processi produttivi, il consolidamento dell'Europa come polo della conoscenza e la promozione di attività economiche emergenti basate su ricerca, creatività e innovazione.

Uno dei settori in cui l'innovazione sarà fondamentale è proprio il riciclo degli imballaggi alimentari. In questo settore specifico, il cambiamento sistemico sarà possibile solo attraverso la collaborazione tra pubblico e privato, che si traduce in partnership tra marchi, società di gestione dei rifiuti, autorità locali e aziende tecnologiche. Queste partnership strategiche sono essenziali per i futuri investimenti in nuove tecnologie di riciclo, per far progredire il settore sulla strada della sostenibilità.

PARTNERSHIP PUBBLICO-PRIVATO

Un buon esempio di queste partnership tra il settore pubblico e quello privato è la collaborazione tra la Generalitat Valenciana e la multinazionale Nestlé per recuperare e riciclare i contenitori di plastica, soprattutto le capsule di caffè, una delle bevande più consumate del pianeta. In Spagna, 7 spagnoli su 10 utilizzano quotidianamente capsule di caffè e, in tutto il mondo, ogni minuto vengono prodotte 39.000 capsule, il 70% delle quali finisce in discarica, rendendo il consumo di questa bevanda popolare un vero e proprio problema ambientale.

L'accordo di collaborazione prevede l'installazione di un robot a intelligenza artificiale ECOPICK di PICVISA nell'impianto di selezione degli imballaggi leggeri di Picassent, situato a sud dell'area metropolitana della città di Valencia. L'obiettivo di questa iniziativa è quello di separare e classificare i piccoli rifiuti in plastica che possono essere riciclati. In questo caso, capsule di caffè in plastica, coperchi di plastica e contenitori di yogurt, che verranno dirottati verso impianti di trattamento e riciclaggio per trasformarli in una nuova risorsa e favorire un sistema sostenibile che contribuisca a un'economia più circolare.

RECUPERO E RICICLO DEGLI IMBALLAGGI

Affinché questi esempi e altri simili possano essere estesi e replicati in tutti i tipi di rifiuti di imballaggio alimentare, l'innovazione tecnologica deve influenzare anche il design, in modo che questi contenitori siano completamente riciclabili e riutilizzabili. Da un lato, gli imballaggi alimentari devono soddisfare un lungo elenco di requisiti (separabilità, pulizia, etichettatura e colorazione). Dall'altro, è necessario introdurre criteri di riutilizzo nella progettazione, utilizzando materiali più resistenti che supportino il lavaggio e la sterilizzazione.

Aumentare il riutilizzo degli imballaggi alimentari è una battaglia essenziale per ottimizzare le risorse e ridurre drasticamente la produzione di rifiuti. Alcuni settori, come la cosmesi e la cura della casa, hanno optato per il concetto di riutilizzo-riempimento con contenitori predisposti per un uso ripetuto e prolungato. Un esempio si trova in Norvegia, dove il marchio Orkla ha sviluppato un contenitore di ricarica sostenibile per i suoi prodotti di sapone liquido e detersivo per il bucato.

INNOVAZIONE E NUOVI MATERIALI DI IMBALLAGGIO

La sostenibilità degli imballaggi alimentari comporta anche l'innovazione attraverso l'uso di nuovi materiali. Una tendenza in crescita è l'uso di bioplastiche in sostituzione di quelle a base di combustibili fossili. Un'altra è l'uso della carta come sostituto ideale degli imballaggi in plastica, addirittura migliore delle bioplastiche. Entrambe le opzioni, tuttavia, generano problemi di materie prime per la loro produzione, come l'assenza di coltivazioni sufficienti (bioplastiche) o la deforestazione e il collasso degli impianti di riciclaggio (carta). Al PICVISA, lavoriamo dal nostro Test Center in modo che le aziende che sviluppano nuovi materiali possano testarne la riciclabilità in un impianto in scala reale dove vengono ricreate tutte le condizioni necessarie, agendo come un laboratorio di prova, per perfezionare il risultato.

Un chiaro esempio è il caso di Vibrantz, che ha sviluppato un pigmento applicabile ai contenitori neri, un caso particolare a causa della grande difficoltà di recupero dovuta alle caratteristiche uniche di questo colore che lo rendono impercettibile per le tecnologie di visione ottica.

Le due opzioni per i nuovi materiali che sono in cantiere prevedono l'utilizzo di imballaggi realizzati con un unico materiale e con una maggiore percentuale di contenuto riciclato. L'obiettivo è quello di ridurre la quantità di imballaggi laminati e compositi multimateriale presenti sul mercato, che rappresentano una delle principali barriere alla riciclabilità. In quest'ottica, la multinazionale italiana Barilla ha esteso in tutta Europa le confezioni riciclabili al 100% dopo una sperimentazione di successo nel Regno Unito, eliminando la plastica e utilizzando solo cartone proveniente da foreste gestite in modo responsabile.

Altre iniziative simili includono le nuove capsule per lavastoviglie riciclabili al 100% di Finish Powerball Quantum (Reckitt Benckiser) e le confezioni dei detersivi del marchio norvegese Maskinrens realizzate con reti da pesca riciclate. Ci sono anche progetti che stanno portando allo sviluppo di sacchetti monostrato riciclabili al 100%, di pellicole in bioplastica che si degradano 20 volte più velocemente di quelle convenzionali, di contenitori in PET trasparenti, leggeri e riciclabili al 100%, o di coperchi per yogurt riciclabili e lavabili in lavastoviglie.

D'altra parte, il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente mira a eliminare gli imballaggi non necessari, a riutilizzare gli imballaggi laddove opportuno e a creare imballaggi al 100% riutilizzabili, riciclabili o compostabili entro il 2025. I firmatari di questo accordo rappresentano il 20% di tutti gli imballaggi in plastica prodotti nel mondo. Tra questi figurano, ad esempio, Walmart, Nestlé e Coca-Cola. Queste aziende si stanno impegnando per garantire che il 100% dei loro imballaggi sia riciclabile entro il 2025 e che il 50% del materiale utilizzato per produrre i loro imballaggi sia riciclato entro il 2030.

BLOCKCHAIN E TRACCIABILITÀ

Tuttavia, l'economia circolare nel settore degli imballaggi alimentari non si limita al miglioramento dei processi di riciclo, alla riduzione e infine all'eliminazione degli imballaggi per minimizzare il loro impatto ambientale. Bakkafrost (Isole Faroe), Aquaculture, ha sviluppato la propria linea di produzione di imballaggi aggiungendo un sistema di codifica e stampa laser che le consente di ottenere una tracciabilità completa che, oltre a creare valore per il marchio, collega la produzione e la commercializzazione dei suoi prodotti alla raccolta e al riciclo di tali imballaggi.

La gestione dei dati gioca un ruolo fondamentale in questa tracciabilità dei rifiuti, un aspetto che noi di PICVISA consideriamo cruciale e per il quale abbiamo sviluppato il nostro analizzatore di flusso ECOFLOW, che consente l'acquisizione di immagini, l'elaborazione dei dati e la visualizzazione basata sull'intelligenza artificiale. L'uso di sensori, intelligenza artificiale, blockchain e deep learning consente un'analisi rapida e accurata della tracciabilità dei rifiuti da riutilizzare, riciclare o recuperare, favorendo il processo di transizione verso un'economia circolare. Utilizzando la tecnologia blockchain e l'analizzatore ECOFLOW di PICVISA, la nostra piattaforma DATA+ consente la tracciabilità dei rifiuti trattati e il monitoraggio in tempo reale delle operazioni dell'impianto. Insomma, uno strumento che può aiutare il settore del packaging alimentare a muoversi verso la sempre più necessaria sostenibilità degli imballaggi alimentari e verso l'evoluzione dell'attuale industria verso l'Industria 5.0.

Info

  • Barcelona, Spain
  • PICVISA