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I NUOVI PROFESSIONISTI DELL'INDUSTRIA 5.0

L'Industria 5.0 è già una realtà e il settore del riciclo è completamente immerso nella trasformazione che ciò comporta.

Mentre Industry 4.0 si concentrava sulla digitalizzazione dei processi industriali e sull'utilizzo di nuove tecnologie per aumentare la produttività e l'efficienza aziendale, con Industry 5.0 si apre una nuova opportunità. Secondo la definizione elaborata dalla stessa Commissione Europea nel suo rapporto, Industria 5.0 è un nuovo paradigma che mette al centro tre elementi chiave: essere umano, sostenibilità ambientale e resilienza. In PICVISA lavoriamo in quella direzione, sia attraverso le nostre tecnologie che il talento che integra l'azienda.

Anche se si parla di Industria 5.0, però, non bisogna dimenticare le novità portate dalla quarta rivoluzione e che sono ancora fondamentali per il settore. La gestione dei rifiuti continua a vivere momenti di profonda trasformazione alimentati dalla convergenza di tecnologie digitali, fisiche e biologiche con l'obiettivo di ottimizzare i processi e aumentarne la sostenibilità. Tecnologie come intelligenza artificiale (AI), robotica, big data, nanotecnologia, cloud computing, stampa 3D, realtà aumentata, sicurezza informatica e Internet of Things (IoT), tra le altre, cercano di migliorare l'efficienza, ridurre i costi, minimizzare l'impronta di carbonio e promuovere la competitività. Ed è per questo che servono nuovi profili professionali con nuove competenze che accelereranno questa rivoluzione digitale lavorando per rafforzare i pilastri della nuova Industria 5.0.

LA NECESSITÀ DI NUOVI PROFESSIONISTI PER LE INDUSTRIE 4.0 E 5.0

Questo rapporto bidirezionale tra Industria 4.0 e 5.0 e i nuovi profili professionali ha portato a una situazione di feedback reciproco. Da un lato, l'Industria 5.0 impatterà sulla maggior parte dei profili professionali e modificherà la maggior parte delle loro competenze, aggiungendone di nuove ed eliminandone altre, creando nuove professioni. Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, alcuni di questi nuovi profili sono, ad esempio, Chief Sustainability Officer (CSO), Chief Ethics Officer (EO), Chief AI Ethics Officer (CAIEO) o Business Scientist.

Allo stesso tempo, altri profili del futuro in questa Industria 4.0 saranno specialisti in sicurezza informatica, robotica e scienza dei dati, responsabili della gestione delle risorse e della tecnologia appropriate per creare nuovi processi, nuovi metodi e modi di lavorare, o responsabili della piena impianti di trattamento dei rifiuti connessi e digitalizzati, responsabili dell'attuazione dell'innovazione e del miglioramento dei processi tecnologici.

D'altra parte, questi profili impattano anche su Industria 4.0, favorendo la trasformazione delle aziende, garantendo loro di continuare ad essere competitive in un mondo sempre più globale, come nel caso del Digital Transformation Manager, la persona incaricata di guidare le aziende nel loro percorso strada verso la digitalizzazione e la trasformazione, sponsorizzando la creazione di team e processi automatizzati.

UNA SFIDA PER LE AZIENDE: RESKILLING VS. UPSKILLING

La quarta e la quinta rivoluzione industriale, senza dubbio, hanno sorpreso buona parte delle aziende. All'ombra inarrestabile di queste industrie, come dicevamo, fioriscono nuove professioni, e lo fanno ad un ritmo che il mercato del lavoro non è in grado di soddisfare adeguatamente. Le competenze che definivano i professionisti nelle tre fasi della gestione dei rifiuti stanno diventando obsolete. Per ridurre al minimo questo gap formativo, le aziende sono state costrette a trasformarsi, abbracciando l'apprendimento continuo (lifelong learning), per cercare di dare ai propri dipendenti la formazione e le competenze adeguate ai nuovi ruoli professionali.

Ed è qui, quando si tratta di fornire ai dipendenti nuove conoscenze e competenze per soddisfare le esigenze del business, quando concetti come Reskilling e Upskilling, molto presenti nella metodologia PICVISA per continuare a innovare nelle nostre tecnologie. La differenza tra i due concetti sta nell'obiettivo della formazione. Così, mentre il reskilling mira a formare i dipendenti per riqualificarli e adattarli a nuove funzioni in azienda, creando professionisti più versatili, l'upskilling mira a specializzare i lavoratori con nuove competenze che ne ottimizzino le prestazioni. Due concetti con lo stesso obiettivo finale: eliminare il freno più importante per l'effettiva attuazione delle industrie 4.0 e 5.0, che altro non è che la mancanza di profili professionali adeguati.

INTRAPRENDENZA ED ECOSISTEMA: NUOVI PROFILI, NUOVO PARADIGMA DI BUSINESS

Industria 5.0 sta inoltre contribuendo alla creazione di un nuovo paradigma di business, in cui sempre più aziende cercano di emulare la struttura e il funzionamento imprenditoriale delle start-up. Questo tipo di intraprenditorialità imita lo spirito e la metodologia del mondo imprenditoriale e mira a creare nuove aziende, prodotti o servizi all'interno dell'azienda stessa, al fine di innovare e trovare nuovi modelli di business e opportunità. Questa impresa aziendale cerca l'innovazione utilizzando le risorse proprie dell'azienda... e dei suoi lavoratori, dotati di nuove competenze, più tecnologiche, più digitali e sostenibili; indipendentemente dal fatto che siano incentrati sulla fase di raccolta, classificazione o trattamento dei rifiuti.

Info

  • Barcelona, Spain
  • PICVISA

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